giovedì 22 ottobre 2009

DA NEWTON AL BIG BANG


Immersiva e Second Physics hanno presentato la quindicesima tappa di “scienza on the road” con Intelliverso Barbosa ed un incontro a Merkabaland dal titolo "Il Big Bang e i suoi Amici".
Dunque un nuovo esperimento mediatico a cura di Second Physics e Immersiva che, dipanandosi attraverso le biografie dei protagonisti di questo ramo della scienza, ha trovato il proprio epicentro divulgativo proprio nella storia della teoria del Big Bang.
L'incipit di Intelliverso Barbosa è assolutamente "rigenerativo" per il pubblico presente all'evento: condensare la storia dell'universo in un periodo ipotetico di 12 mesi, un voler dare fin da subito un'idea astratta delle proporzioni temporali che entrano in gioco quando si parla di storia dell'universo.
Allora sarebbe possibile, nell'arco di questo anno ipotetico, assistere alla formazione della via lattea nel mese di aprile e all'apparizione dei dinosauri il 30 dicembre.
Certo, praticamente un po’ come usare il teletrasporto su Second Life e trovarsi il 31 dicembre del 1678 alla pubblicazione dei “Principi matematici della filosofia naturale” di Isaac Newton, uno dei pilastri della fisica gravitazionale e poi catapultarsi in avanti nel 1915 quando Albert Einstein introduce la "teoria della relatività" e getta alle ortiche parte del passato sostenendo che non è la gravità a spostare la massa, ma viceversa è lo spazio-tempo che deforma la massa.
Newton, Einstein sono solo due dei nomi illustri che popolano la lezione-conversazione di Intelliverso che tocca anche la visione teorica di Aleksandr Fridman, il fisico che nel 1922 risolve l'equazione di Einstein, la cosiddetta "costante cosmologica", contribuendo a demolire l'egemonica teoria della staticità dell'universo assieme al prete belga e cattolico Georges Lemaitre, il quale, nel 1927, introduce la teoria dell'universo in espansione e ne stima l'età intorno ai 13-15 miliardi di anni, in accordo con l'attuale datazione.

Ma il nostro teletrasporto freme ed eccoci nei “tempi moderni” alle prese con Edwind Hubble, protagonista cruciale, nel 1931, della transizione teorica verso l'universo in espansione. Hubble trova cittadinanza presso l'osservatorio astronomico di Monte Wilson, negli Stati Uniti e durante le sue osservazioni emerge, quasi una sorta di miraggio date le basse risoluzioni dei telescopi di quegli anni, una variazione polarizzata verso il rosso oppure il blu, nello spettro delle nebulose.
Nasce così la "legge di Hubble": allontanandosi dalla sorgente la frequenza luminosa si abbassa e tende al rosso, avvicinandosi a essa invece tende al blu.
Il viaggio nel tempo non finisce qui. Con il teletrasporto cerchiamo adesso un altro talento di queste discipline.
Siamo nel 1948 e Georgy Gamov è di fondamentale interesse in questo contesto perché mette a punto la teoria del Big Bang "caldo" in espansione. Gamov teorizza cioè come con il Big Bang si sono formati tutti gli atomi partendo dal più semplice (idrogeno), includendo progressivamente tutti gli altri elementi più pesanti, arrivando alla conclusione che l'onda di calore primordiale deve essere ancora visibile. E come nell'effetto “doppler” riscontrato nella legge di Hubble, la radiazione residua che permea lo spazio dimostra l'espansione dell'universo.
L'ultima tappa della nostra escursione è nel 1965, l'anno in cui viene confermata per la prima volta la teoria del Big Bang con l'ausilio di un radiotelescopio.
Durante l'esame di una supernoma, Arno Penzia e Robert Wilson rilevano un rumore di fondo che non sono in grado di cancellare e decidono così di studiare questa radiazione di fondo. Temperatura e radiazione sono intimamente connesse e il loro studio li porterà a confermare empiricamente la teoria del Big Bang. Riceveranno entrambi il premio Nobel nel 1978.

malvarose rembrandt (camross) & kestrel destiny